CI SCUSIAMO SE MANCANO LE IMMAGINI, MA IL BLOG NON LE SUPPORTAVA
Siamo rammaricati da quello che abbiamo letto sul blog di COLTIVIAMO IL FUTURO, non solo per il contenuto dei commenti ma oltremodo per la visione parziale e solamente politica del contenuto. Abbiamo deciso di far esordire la nostra risposta con la relazione tecnica dell’opera (solamente citata nell’altro blog) dove possiamo vedere la quantità di terreno che verrà asportato: 11689 metri cubi di terreno su una superficie di più di 35000 metri quadri pari a più di 500 camion.
Incontrando il dott De Luca nei corridoi della direzione agricoltura ( esperto, Direttore del Servizio Tutela Ambienti e Fauna e rapresentante della nostra regione durante il convegno di venerdì scorso ), si è complimentato per la preparazione tecnica delle domande che sono state presentate, e d’accordo anche lui su alcune delle domande, soprattutto la prima che qui riproponiamo al fine di farvi meglio comprendere quanto accaduto.
DOMANDE AI RELATORI DEL CONVEGNO SUL BIOTOPO SELVOTE:
1 perché si va ad intervenire sull’unica area dove sussiste una simbiosi tra agricoltura sostenibile ed ambiente, e non invece sui terreni adiacenti investiti a vigneto, dove a causa dell’ambiente particolarmente umido si obbliga a trattare con un carico del 40 % più elevato di fitofarmaci rispetto a zone più vocate?
2 come mai prima di stimare un volume di terreno così elevato da asportare non si è pensato di richiudere parzialmente gli impianti scolmatori approfonditi contestualmente alla messa a dimora del vigneto visto che gli impianti stessi abbassano il livello della quota dell’acqua affiorante?
3 stimando a spanne il valore del terreno asportato di circa 200000 euro la direzione pagherà questa somma al comune di castions di strada?
4 l’amministrazione può mantenere gli 11600 m cubi di terreno in loco per il recupero di aree degradate?
5 come mai la stima del terreni è stata fatta esclusivamente basandosi sul valore tabulare ( VAM ) e non applicando la formula estimativa denominata valore d’uso sociale visto che il sito è di interesse comunitario o in alternativa permettere la permuta con proprietà immobiliari del comune?
6 un tempo nei fossati adiacenti alla stradina pioppata che una volta era presente all’interno del biotopo esistevano gladioli e marculine attualmente dopo il recupero non sono state avvistate?
in data 26 novembre sono state fotografate, ancora in fiore, nell’area un cui verrà fatto lo scotico del terreno attivo della gentianella pilosa e della Euphrasia marchesetti . queste piante protette avranno lo stesso esito di quelle scomparse all’interno del biotopo?
7 chi ha delimitato l’area di interesse il comune o la regione?
8 a carico di chi sarà la gestione dell’area nel lungo periodo ( SFALCIO ecc)?
9 quali interventi saranno eseguiti nelle aree in cui esistono fontanai olle?
10 i cacciatori e i pescatori quale ruolo avranno all’interno del biotopo?
Ulteriori domande proposte durante la serata:
Come mai per il camminamento nel biotopo di Flambro si è scelto di utilizzare pali di pino trattato (a diretto contatto con acqua) soggetti a impregnazione con metalli pesanti per evitare il deterioramento e non robinia o altri legnami che non lo sono?
Come mai non si è pensato di tutelare l’area in cui ora sussiste un importante vigneto visto che fino a 5 anni fa nelle scoline poteva ancora fiorire una crucifera chiamata Erucastrum palustre pianta RARISSIMA ormai è estinta in questo sito a causa della specializzazione della coltura della vite ? ( l’area, anche a parere del dott De Luca attualmente investita a vigneto, era maggiormente predisposta ad essere rinaturata a biotopo, purtroppo ora paghiamo conseguenze di scelte sbagliate fatte anni orsono anche dalle precedenti amministrazioni comunali).
Quando si va a trebbiare un prato naturale si esegue già una selezione in quanto il fine delle piante è diffondere il loro patrimonio genetico di conseguenza i semi che rimangono attaccati non hanno attitudine alla disseminazione questa pratica visto che eseguita una volta l’anno e non a”strisciate” ogni 10 giorni come può garantire la sopravvivenza di tutte le specie?
Perche non si è scelto di finanziare gli agricoltori per la pulizia e lo sfalcio del biotopo, come stanno facendo già in montagna attraverso l’indennità compensativa che favorisce il mantenimento dei prati-pascoli, invece di espropriare e mantenere la gestione; questo avrebbe comportato un notevole risparmio per l’amministrazione regionale e in futuro per quella comunale ?
Noi abbiamo proposto la soluzione della permuta (fattibile in doppio con le seguenti modalità proprietario del fondo-comune, comune-regione oppure proprietario del fondo-regione, proprietario del fondo-comune) per le aziende agricole in quanto il prezzo dei terreni del nostro comune è mediamente più alto che altrove soprattutto a causa di oltre 100 ettari di terreno coltivabile sottratto per le cave estrazione ghiaia, ma questo a malinquore è stato visto come interesse personale.
Alla critica : Un consigliere Comunale, impegnato con il gruppo del quale è a capo nel contrastare l'intervento della Regione, ha chiesto, per sopravvenute difficoltà dell'azienda di famiglia dovute all'esproprio la possibilità di attuare una permuta (espropria la Regione e permuta il Comune???) per ovviare alle problematiche derivate dalla direttiva nitrati.
Noi rispondiamo che con la delibera di giunta comunale n. 31 del 09.02.2009 che ha per oggetto : ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare, in base all’ art. 58 del D.L. 25.06.2008, n. 112, la stessa prevede che il comune possa procedere alla individuazione dei beni immobili ( terreni coltivabili ) da inserire nel piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, purchè non strumentali all’esercizio delle proprie funzioni istituzionali. Quindi se il comune intende dare seguito a questa delibera bene, dare un’aiuto alle imprese del proprio territorio lo faccia, ma non si ponga questa possibilità solo come un mero interesse privato.
All’interno del biotopo ci sono altri proprietari con attività zootecnica, di cui una di notevoli dimensioni con sede in comune limitrofo. Per cui proporre una soluzione alternativa all’esproprio, a nostro parere, poteva essere valutata in altro modo visto il delicato momento per il settore. Vogliamo ricordare che purtroppo la direttiva nitrati è un ulteriore schiaffo al settore primario già in profonda crisi, ma per chi conosce il programma d’azione sa bene che c’è il divieto di utlizzazione dei letami e dei liquami su superfici non interessate dall’attività agricola ( incolti e boschi ) come è il Biotopo.
Di conseguenza non esiste nessun problema derivante dalla direttiva nitrati.
E' il parere favorevole e vincolante del consiglio comunale che individua l'area del biotopo , e non come affermato dall'assessore competente durante un'interpellanza che rimandava l'esclusività all'unione europea e alla regione declinando il comune da ogni forma di responsabilità. Tutto ciò viene confutato dai seguenti provvedimenti:
delibera della giunta comunale di Castions di Strada n. 10 del 30 gennaio 2001 ( Mario Cristofoli vicesindaco presente in seduta )
delibera della giunta comunale di Castions di Strada n. 78 del 12 giugno 2001 ( Mario Cristofoli vicesindaco presente in seduta )
IN ROSSO SONO LE AREE SOGGETTE SD ESPROPRIO.
Euphrasia marchesetti & Gentianella pilosa
piante rare e protette trovate e fotografate da m. s. il 26 novembre ancora in fiore nell’area in cui verrà fatto loscavo.
(il dott De Luca salverà queste piantine rare grazie alle informazioni che noi abbiamo dato)
Per quanto riguarda il convegno organizzato il 27 novembre vogliamo ricordare che noi 3 consiglieri comunali siamo oltremodo membri o collaboriamo con il club 3p. La richiesta di patrocinio è stata richiesta per dare lustro al nostro comune visto che partecipavano le personalità attualmente più importanti del settore primario regionale. Se avessimo avuto fini diversi avremmo scritto solamente i nostri nomi sugli inviti.
Stimolati dalla proposta sulle magnolie puntualmente abbiamo presentato un interpellanza.
Se l’amministrazione è scarsamente preparata su alcuni settori (tipo agricoltura) noi siamo ben disposti a compensare questa carenza nell’interesse della collettività; chiaramente se disposta a chiedere pareri alla minoranza.
Noi non ci riteniamo opinionisti, ma cerchiamo soluzioni tecnicamente applicabili ed auspicabili per il territorio e per le imprese, per noi non è un affare ecologico, ma una risposta concreta ai problemi.
Noi riteniamo di non meritare quello che è stato scritto sul blog coltiviamo il futuro.
giudicate voi.
mandi
Firmino , Franco, Marco
E' un peccato che non ci siano le immagini.
RispondiEliminaPer districare tutto sarebbe importante mostrare com'è l'area e come potrebbe diventare con gli interventi che vengono fatti.
Chiedo scusa, ma quali sono state le risposte alle domande fatte al dott. D Luca?
Inoltre se il biotopo è un area da proteggere, erchè viene asportato terreno?
Che cosa vedono le scolaresche che volessero fare un giro nel biotopo Selvote?
Grazie.
Pamela
Complimenti per la preparazione tecnica e per questo interessantissimo post. Bravi!
RispondiEliminaPer capire meglio il contendere serve una precisazione, contestate le delibere e quindi la decisione di procedere alla riqualificazione dell'ambito di tutela Selvote effettuata da una delle precedenti amministrazioni o contestate le modalità di realizzazione?
RispondiEliminaDelibera 10
http://sac3.halleysac.it/c030020/de/at_p_dettaglio.php?ATPRSER=1603&x=
Delibera 78
http://sac3.halleysac.it/c030020/de/at_p_dettaglio.php?ATPRSER=1659&x=
Cordiali saluti
la mia e-mail è marcostocco@msn.com se mi scrivi li pamela ti mando le foto . ti descrivo l'opera.sarà sicuramente più chiaro.
RispondiEliminamarco
la contestazione è trasversale, si critica la superficialità con cui è stata delimitata l'area di tulela e la mancanza di azioni che potrebbero limitare il volume di terreno da togliere
RispondiEliminamarco
A domande pertinenti non si risponde con arroganza e superficialità amministrativa.Si entra sempre nel merito. In ogni caso, condivido nella sostanza il progetto di ri-naturalizzazione e realizzazione di torbiere, anche se ciò comporta dei rischi. Si tratta di recuperare qualcosa sugli effetti provocati dalle bonifiche agrarie. E' discutibile, invece, che Regione e Comuni approvino soluzioni incoerenti con la scelta della tutela e valorizzazione. Ad esempio, autorizzando i vigneti o impedendo la realizzazione di "corridoi" ambientali o la possibiltà di "legare" fra loro i vari programmi di salvaguardia. mauri.
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